Molti sono i dubbi che affliggono tutte le mamme, ma il più grande è senza dubbio quello dell’allattamento, che rappresenta per la mamma e per il bambino un momento di grande emozione e forte avvicinamento.
Per i più svariati motivi, l’allattamento può essere sia naturale e cioè al seno o comunque con latte materno, sia artificiale con latte artificiale, che in commercio si trova in versione liquida (più dispendiosa e pronta all’uso) che in polvere da preparare all’occorrenza.
ALLATTAMENTO AL SENO:
L’allattamento al seno è senza ombra di dubbio, il metodo più naturale che si possa scegliere, per nutrire il proprio bambino, durante i suoi primi mesi di vita. L’assunzione del latte materno da parte del neonato, è molto importante per la sua formazione, poiché il latte di ogni madre, è unico a se, con caratteristiche specifiche per il proprio neonato. Il latte materno, è ricco di molteplici sostanze nutritive dagli effetti benefici: aiuta la digestione del piccolo, il sistema immunitario viene aiutato permanentemente, rendendo così il bambino più forte, stimola la produzione di sangue e influisce sulla maturazione del sistema nervoso. Anche la mamma ha notevoli benefici con l’allattamento al seno: vi è una riduzione dei rischi di cancro al seno e alle ovaie, in età senile la donna che ha allattato al seno, grazie alla massiccia produzione di latte e conseguentemente anche di calcio, avrà minori possibilità di soffrire di osteoporosi ed infine, aiuta a perdere velocemente i chili in eccesso, presi durante la gravidanza.
Il dubbio maggiore che viene a tutte le mamme prima di partorire e quindi di allattare, è quello di aver paura di non essere capaci. La risposta dopotutto viene da se: essendo nella nostra stessa natura, come il bambino appena nato, apprende velocemente che la suzione è il movimento per far uscire il latte dalla mammella, così noi, sappiamo come allattare il nostro bambino, come se fosse una cosa, che avessimo sempre fatto. Ma come funziona veramente l’allattamento al seno? Come si produce il latte? Molti sono i miti che circondano queste domande. Innanzi tutto, il primo liquido che fuori esce dalle mammelle, nei primissimi giorni dopo il parto, si chiama colostro ed è di colore giallastro.
Esso, molto importante per il bambino perché ricco di anticorpi e sostanze nutritive, è essenziale per la buona crescita dell’infante. Circa 2-3 giorni dopo aver perso la placenta, invece si inizia a produrre il latte vero e proprio. La mamma si potrà accorgere di questo cambiamento poiché le mammelle inizieranno a fare male e a diventare turgide. Inizia, ora il momento della montata lattea, cioè, come detto sopra, la produzione del latte. Durante questo periodo, la mamma dovrà favorire la produzione di prolattina (l’ormone che regola la quantità di latte) e di ossitocina (che regola lo stimolo alla secrezione del latte) per avere un regolare allattamento, rimanendo il più serena possibile. Come fare a capire quando il neonato ha terminato la poppata? E durante una poppata sono meglio una o due mammelle?
Il neonato ha un concetto di alimentazione a domanda, cioè riesce a regolarsi in totale autonomia, la quantità di cibo che deve ingerire secondo lo stimolo della propria fame. Di media, se si adotta una alimentazione esclusiva al seno, senza aggiunta di latte artificiale, al bambino bastano circa 8 poppate al giorno. Durante l’allattamento non c’è bisogno di privarsi di alcuni alimenti per seguire diete specifiche, solamente nel caso dell’assunzione di una dieta vegetariana o vegana, ci sarà il bisogno di integrare Vitamina B12.
Molto diffusa è anche l’idea di doversi privare di un sano esercizio fisico, poiché questo provocherebbe la perdita della secrezione del latte, anzi al contrario effettuare una moderata attività fisica, aiuterà la madre a recuperare il peso forma. Altro mito da sfatare è quello sui medicinali e sulle malattie. Una banale influenza, non sarà mai pericolosa per il bambino che avrà pochissime possibilità di contrarre la malattia attraverso il latte. Anche i farmaci come gli analgesici, gli antistaminici, i farmaci per l’asma a base di aminofillina, gli anticoagulanti orali, i lassativi e i tranquillanti possono essere assunti senza smettere di allattare, ma come in ogni cosa, è consigliato il consulto presso il proprio pediatra e/o medico di famiglia.
ALLATTAMENTO ARTIFICIALE:
Sono solamente tre le motivazioni che si scelgono per non allattare:
- scelta personale
- scarsa produzione di latte
- una qualsiasi controindicazione come la siero positività o un cancro al seno, che poterà quindi all’assunzione di medicinali, che con l’allattamento al seno possono provocare disturbi verso il neonato.
Tra le motivazioni personali ci sono vari motivi che portano a questa scelta: La prima è quella che il bebè ha un riflesso di suzione molto debole, e quindi con l’assunzione di latte in biberon, rendere il momento piacevole per le due parti, e questo quindi ci porta anche a parlare del secondo motivo che può essere quello di un allattamento doloroso, da parte della mamma che potrebbe soffrire di ragadi al seno. Se la mamma ha bisogno di tornare presto al lavoro, spesso si sceglie la via del latte artificiale, per non stimolare la prolattina e quindi finire presto la produzione di latte proprio. Bisogna innanzi tutto premettere che tutto il latte che oggi si trova in commercio, per neonati, è latte vaccino lavorato appositamente ed adattato ai bisogni di un neonato. Quindi è assolutamente vietata, per non provocare disturbi e forti anemie al bambino, l’assunzione di latte di latteria.
Non vi è nessuna controindicazione verso il latte artificiale, poiché può essere assunto da subito o anche dopo un primo periodo di allattamento al seno. La preparazione del latte artificiale è molto semplice e come detto sopra, è possibile anche trovarlo in commercio liquido e quindi pronto all’uso (una volta aperto ha un tempo di conservazione di 24 ore), mentre per la preparazione del latte in polvere si devono rispettare solamente due semplici regole: Utilizzare 30ml d’acqua ogni misurino di polvere ed aggiungere nel biberon regolarmente sterilizzato prima tutta l’acqua e solo dopo tutta la polvere in proporzione all’acqua usata.