Essere infermiere di famiglia vuol dire ricoprire il ruolo di una nuova figura professionale che è di supporto al malato e alla sua famiglia dall’evolversi della malattia lungo tutta la durata della degenza assistendo il paziente anche nelle cure mediche.
Negli ultimi anni si è andata sviluppando una nuova figura professionale, quella dell’infermiere di famiglia che potrebbe diventare la chiave per limitare le spese sanitarie familiari. L’ infermiere di famiglia è una figura fondamentale per condurre la sanità italiana verso il modello americano della prevenzione, poiché da dati statistici è stato rilevato che circa il 50% dei problemi di salute della popolazione italiana è dovuto a un pessimo stile di vita.
Vi sono tre campi in cui l’ infermiere di famiglia ha la possibilità di svolgere la sua professione:
- ambulatori territoriali dedicati in cui l’infermiere insieme a degli specialisti si occupa di un gruppo di pazienti.
- Cronic care model cioè in gruppi interdisciplinari che si prendono carico di migliaia di persone. In Toscana è, ad esempio, già in uso questo metodo in via sperimentale
- ultimo ambito è l’affiancamento alle famiglie. In questo caso l’ infermiere di famiglia starà vicino al nucleo familiare insegnando i giusti metodi di prevenzione.
In Italia, se non come accennato prima in Toscana, i centri di medicina territoriale non esistono, tuttavia sono già moltissimi i laureati in questa nuova, disciplina medica. In Italia però non ci sono posti di lavoro per molti di loro e ne strutture dove impiegarli, e allora dove svolgono la loro professione?
Gli infermieri di famiglia in Italia, ad oggi, lavorano in centri ed ambulatori privati o nell’assistenza domiciliare integrata, che tuttavia non richiede specifiche competenze tecniche.
Punto fondamentale nell’assistenza primaria ad una famiglia è quello di conoscere la situazione in cui vivono i pazienti: la casa, il lavoro, la famiglia, l’ambiente fisico e sociale, che possono andare ad influire sia negativamente che positivamente sulla malattia del malato.
Non essere consapevoli di determinati fattori può portare a sopravvalutare sintomi e quindi a non essere curati nella maniera adeguata o ad non essere curati affatto.
Vi possono essere numerose situazioni in cui è indispensabile l’ausilio dell’infermiere di famiglia:
- nella prevenzione e gestione della cronicità
- assistenza ad una famiglia in cui la madre è colpita da carcinoma mammario
- assistenza ad una donna sola affetta da metastasi mammaria
- assistenza ad una famiglia affetta da problemi di salute mentale e alcol correlati
- assistenza ad una famiglia con un neonato
- assistenza ad una coppia anziana in cui entrambi i coniugi presentano problemi di salute
- assistenza ad un vedovo con patologie multiple
- assistenza ad una famiglia il cui padre desidera smettere di fumare
- assistenza ad una donna sola, tossicodipendente incinta
- assistenza ad una adolescente incinta
Questi solamente alcuni dei casi per cui è richiesta la consulenza di un infermiere di famiglia dove dovrà avere competenze come erogatore di assistenza, decisionista, comunicatore, leader di comunità e anche infine competenze manageriali.