Che cosa è la celiachia? Sempre più spesso sentiamo nominare questa parola nelle sue più fantasiose declinazioni: ciliacia, ciliachia, ciriachia ecc…
La Celiachia è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. L’ingestione del glutine porta nella persona affetta da celiachia a diarrea cronica, dolore addominale, gonfiore addominale, ritardo della crescita nei bambini, astenia e in certi casi, nelle forme più atipiche, questi sintomi possono essere assenti e/o anche possono esservi sintomi extra intestinali.Ma che cosa è il glutine? il glutine è un composto che si origina dall’unione, in presenza di acqua ed energia meccanica, di due tipi di proteine: la prolammina (gliadina per il frumento) e la glutenina presenti principalmente nell’endosperma delle cariosside di cereali quali frumento, farro, segale e orzo. Il glutine conferisce agli impasti viscosità, elasticità e coesione. Pertanto la quantità e la qualità di glutine presente in una farina è un importante indice per valutarne la qualità e l’attitudine alla panificazione. In una farina di grano tenero tipo 00, secondo la legge italiana, la quantità minima di glutine secco è del 7% e, generalmente, a parità di altri fattori (umidità, colore, ceneri…), maggiore è il contenuto di glutine migliore è la qualità del prodotto. Il glutine, pur essendo una proteina, è carente nell’amminoacido lisina.
L’esposizione alla gliadina causa una reazione infiammatoria. Ciò porta ad una progressiva riduzione dei villi che rivestono l’intestino tenue (atrofia dei villi) fino alla loro completa scomparsa. Per ovviare a questa malformazione, l’unica soluzione efficace è l’astensione completa dal glutine.
Dalla celiachia deriva anche un’altra forma di intolleranza al glutine, denominata Dermatite Erpetiforme. È caratterizzata da lesioni cutanee specifiche e distintive, che regrediscono dopo l’eliminazione del glutine dalla dieta.
La celiachia comunemente è scambiata con altre patologie come ad esempio la sindrome del colon irritabile, anemia da carenza di ferro causata dal ciclo mestruale, infiammazione dell’intestino, diverticolite, infezione intestinale o anche con la sindrome da stanchezza cronica.
Analisi del sangue e biopsia intestinale sono gli unici due esami che possono rilevare con certezza se il soggetto è affetto da Celiachia. Con l’analisi del sangue si cerca la presenza di anticorpi anti-transglutaminasi (Ac anti-tTG), anticorpi anti-gliadina (AGA), anticorpi anti-endomisio (EMA). Qualora queste non dessero risultati soddisfacenti, si ricorre allora alla gastroscopia nel corso del quale il gastroenterologo preleverà dall’intestino tenue parti di tessuto per esaminarle. I risultati della biopsia intestinale sono indispensabili per ottenere l’esenzione per l’acquisto di prodotti aglutinati presso farmacie o negozi specializzati.