Protesi dell’anca

L’intervento chirurgico per l’impianto di una protesi dell’anca è tra i più eseguiti in Italia in pazienti con più di 60 anni di età.

Quando si arriva ad avere una età geriatrica è normale iniziare ad avere problemi di artrosi legata alle articolazioni dell’anca. Se in gioventù abbiamo sofferto di sovrappeso o anche obesità, il rischio è notevolmente aumentato. Con la protesi dell’anca il paziente, a cui si è ridotta la cartilagine del femore, tornerà ad avere una maggiore mobilità e notevole dolore in meno.

Innanzitutto è importante spiegare perché è così importante avere una buona funzionalità dell’anca: essa collega la gamba al bacino. Nella maggior parte dei casi il dolore è generato dall’attrito dovuto ad una infiammazione cronica della parte interessata, infatti è l’artrite la responsabile che fa diventare ruvide le due superfici che entrano in contatto, ossia quella della gamba e del femore.

L’unica terapia farmacologica efficace per l’artrite all’anca è l’assunzione di ibuprofene che va ad eliminare l’infiammazione nella parte soggetta al dolore. Anche le iniezioni di cortisone all’interno nell’articolazione dell’anca a volte può contribuire a diminuire il dolore e l’infiammazione.

Per risolvere i problemi di dolore e artrite all’anca l’unica soluzione è la protesi. Nel 90% dei casi, l’installazione della protesi dell’anca si risolve in esito positivo tuttavia possono esserci delle possibilità in cui il paziente deve sottoporsi ad un secondo intervento risolutivo.

L’intervento per l’installazione si effettua tramite un’incisione all’altezza dell’anca. La testa del femore viene rimossa e la cavità viene preparata ad accogliere una superficie artificiale, ossia la protesi. La testa e il collo del femore sono sostituiti con una protesi di metallo di alta qualità, mentre la cavità viene sostituita con un guscio di metallo rivestito da plastica chirurgica ad alta densità. A seconda del tipo, può essere necessario cementare la protesi all’osso.

Esistono due tipologie differenti di intervento di protesi all’anca:

  1. La prima opzione avviene la sostituzione completa del femore
  2. La seconda prevede invece un accesso frontale e l’intervento chirurgico è definito “per via anteriore” in cui viene effettuata un’incisione più piccola e e con meno precauzioni postoperatorie

La scelta della modalità d’intervento è a discrezione del medico chirurgo.

La protesi all’anca come già accennato sopra, non è al 100% infallibile, esistono quindi delle complicanze post-operatorie che si risolvono in alcuni casi con degli interventi correttivi. Queste complicanze sono:

L’allentamento della protesi
Avviene quando legame tra lo stelo e il restante femore si fa più labile ed una situazione classica, che si verifica attorno al decimo-quindicesimo anno di età della protesi.

La lussazione d’anca.
È frequente nei mesi successivi all’operazione

Usura precoce

Irrigidimento articolare.
Ossia quando i tessuti molli che circondalo la protesi tendono ad indurirsi.