La mononucleosi è una malattia infettiva virale dovuta ad un virus e colpisce generalmente gli adolescenti dai 15 ai 25 anni. Quali sono le cause?
La Mononucleosi è una malattia infettiva virale dovuta al virus di Epstein-Barr, appartenente alla famiglia degli Herpes Virus. Colpisce nella maggior parte dei casi i ragazzi e le ragazze dai 15 ai 25 anni. È stata riscontrata in rari casi in soggetti sotto i 2 anni e sopra i 40 anni.
I principali sintomi sono:
• Mal di gola
• Febbre
• Spossatezza
• Debolezza costante
• Aumento delle transaminasi
• Aumento della VES
• Esentema
La mononucleosi non è una malattia pericolosa tuttavia è altamente virale poiché è trasmissibile attraverso lo scambio di saliva. Per questo motivo la Mononucleosi è chiamata anche la malattia del bacio o malattia ghiandolare. Il secondo nome è dovuto principalmente all’ingrossamento delle tonsille accompagnato in quasi tutti i casi dall’ ingrossamento dei linfonodi del collo. Il periodo d’incubazione varia a seconda dell’età del soggetto che ha contratto la malattia: circa 10-15 giorni nei bambini, 1 mese – 1 mese e mezzo negli adulti.
In rari casi la mononucleosi può presentare delle complicazioni più gravi come la rottura della milza causata dalla splenomegalia, ossia ingrossamento dell’organo sopracitato.
Questa tipologia di malattia è risolvibile con alcuni giorni di assoluto riposo, accompagnati da una terapia farmacologica. È tuttavia molto importante accompagnare il tutto da una sana alimentazione a base di frutta e verdura.
La mononucleosi è considerata contagiosa quando compaiono i primi sintomi. La durata tuttavia è variabile: da molte settimane fino a molti mesi. Si può definire una persona contagiosa fino a quando i valori delle IGM risultano positivi.
Se la mononucleosi ha colpito un bambino, è bene fare attenzione. Nel caso si fosse presentato un ingrossamento della milza è utile non far tornare il bambino subito a svolgere attività fisiche prolungate, ma lasciarlo a riposo. Inoltre è possibile far tornare il bambino a scuola dopo circa 2-3 giorni dalla scomparsa della febbre.