Cosa è l’osteoporosi? quali sono le principali cause? Si può curare? è considerata malattia? Ecco tutte le risposte
L’osteoporosi è una condizione in cui lo scheletro è soggetto a perdita di massa ossea e resistenza causata da fattori nutrizionali, metabolici o patologici. Circa l’80% delle donne principalmente anziane soffre di questa condizione medica.
Le cause dell’insorgenza di questa condizione di perdita di massa ossea sono ancora sconosciute tuttavia si è rilevato da alcune ricerche svolte che l’incidenza è rapportata alla massa ossea raggiunta tra i venti e i trent’anni (picco di massa ossea) e dalla velocità con cui la si distrugge in seguito.
Nelle donne, l’osteoporosi è maggiormente frequente a causa del cambiamento di ormoni che subisce l’organismo quando entrano nella fase di menopausa. Si è infatti rilevato che anche i livelli ormonali, influiscono sulla densità ossea.
Quali possono essere i maggiori fattori di rischio per l’insorgenza dell’osteoporosi?
Uno dei maggiori fattori di rischio sono scarso apporto di calcio, è infatti consigliato alle donne di assumerne in quantità maggiori rispetto agli uomini. Anche l’utilizzo di tabacco può portare all’insorgenza di questa patologia, poiché causa l’indebolimento delle ossa.
Sintomi dell’osteoporosi
I principali sintomi dell’osteoporosi sono:
• Mal di schiena, anche intenso, provocato dalla frattura o dal collasso di una vertebra
• Diminuzione della statura
• Postura curva
• Frattura delle vertebre, del polso, del femore o di altre ossa
I maggiori rischi che provoca questa condizione fisiologica sono le frequenti fratture soprattutto quelle alla colonna vertebrale che possono verificarsi anche se non si è caduti. Altra tipologia di frattura è quelle delle ossa della schiena (ovvero le vertebre) che possono essere talmente deboli che iniziano a comprimersi e a collassare. Le fratture da compressione fanno davvero male e impiegano molto tempo per guarire.
Come diagosticare l’osteoporosi
È possibile diagnosticare questa patologia attraverso alcuni esami come:
• Ecografia,
• Tomografia computerizzata (TAC) quantitativa,
• Assorbimetria a singolo raggio fotonico.
È possibile curare questa condizione attraverso una regolare dieta e l’assunzione di farmaci che aumentano l’apporto di calcio all’interno dell’organismo.