Il parto in acqua

La pratica di eseguire il parto in acqua proviene dai paesi anglosassoni e consiste nell’effettuare il parto naturale all’interno di una vasca apposita riempita di acqua calda.

Il parto naturale viene spesso associato ad un’idea di travaglio doloroso in cui la madre chiede il più delle volte l’anestesia tramite la puntura di epidurale. Per questo motivo negli ultimi anni è sempre maggiore la richiesta di effettuare il parto in acqua.

Molti sono i vantaggi legati a questa tipologia di parto. Il primo tra tutti è la riduzione del dolore e della durata stessa del travaglio, inoltre secondo alcuni studi effettuati dal Royal Collage of Midwifes (organizzazione che riunisce le ostetriche di tutto il regno unito), sembra che il parto in acqua aiuti le mamme a sentirsi maggiormente rilassate e a sentire la situazione “sotto controllo”.

Ma come funziona il parto in acqua?

Al momento dell’intensificarsi delle fasi del travaglio la partoriente viene fatta immergere in una vasca piena di acqua calda le cui temperature oscillano tra i 36° e i 37°C (il superamento di tali temperature potrebbero mettere a rischio la sicurezza del feto).

Il padre durante il parto in acqua non si deve sentire escluso, anzi, spesso gli è concesso di poter entrare in acqua insieme alla madre.

Per poter effettuare il parto in acqua è necessario che vengano rispettati alcuni criteri di base come:

  • la gravidanza deve essere considerata fisiologica ovvero non deve essere a rischio
  • Il bambino non deve trovarsi in posizione podalica oppure di traverso ma essere già nella giusta posizione nelle prime fasi di travaglio
  • non può essere un parto gemellare
  • non deve essere prematuro e quindi la gravidanza deve essere portata a termine arrivando alle 37-41 settimane
  • La madre non deve essere sieropositiva ad virus come quello del’HIV
  • la partoriente non deve avere in corso, al momento del parto in acqua, infezioni cutanee e febbre
  • Quando la madre s’immerge in vasca, il travaglio deve essere ben avviato

Nella maggior parte dei casi il parto in acqua viene scelto dalle famiglie e dalle partorienti per una serie di vantaggi.

Il primo è la diminuzione del dolore dovuto ad una produzione di endorfine favorita da uno stato di rilassamento provocato dall’acqua calda della vasca. Generalmente le vasche utilizzate per il parto in acqua, contengono fino a 600 litri circa, che permettono di immergere a mamma quasi completamente, lasciandola libera di muoversi con maggiore facilità.

Il secondo vantaggio è la durata del periodo dilatante e la fase di espulsione. E’ importante sapere che i canali vaginali sono più elastici in acqua e per questo motivo questo metodo risulta meno doloroso rispetto al normale parto naturale, oltre al fatto che l’episiotomia viene praticata con minore frequenza.

Ci sono pericoli per il nascituro?

Il maggior dubbio, verso il parto in acqua, che assale spesso le mamme che cercano informazioni su questa nuova procedura, è se ci sono dei pericoli per il bambino, che dopo la nascita rimane completamente immerso in acqua.

Questa tecnica non ha alcun pericolo per il nascituro perché i bambino non respira finché non entra in contatto con l’aria. Tutto ciò è possibile grazie ad un riflesso automatico chiamato diving-reflex, che fa sì che la glottide rimanga chiusa.

Quali sono gli ospedali che praticano il parto in acqua?

In Italia, grazie alla divulgazione di questa pratica sono sempre di più gli ospedali che sono attrezzati con delle vasche per partorire in acqua. Una delle maggiori strutture a Roma è la clinica Casa di Cura Fabia Mater, mentre per quanto riguarda il nord Italia, la provincia che risulta con il maggior numero di strutture accreditate è quella di Monza e Brianza.

A seguire la madre (ed anche il padre) durante le fasi di parto vi sono il ginecologo e l’ostetrica che avranno il compito di monitorare con regolare frequenza sia il battito cardiaco del feto che della madre, sia le funzioni vitali degli stessi.

E’ possibile scegliere di usufruire dell’aiuto di un’ostetrica di fiducia che possa seguire la gestante fin dalle prima fasi della gravidanza.

L’Agenzia Stella Cadente, specializzata nella ricerca, selezione e reclutamento del personale domestico, offre la possibilità di trovare ostetriche qualificate in grado di seguire la futura mamma in tutte le settimane di gestazione fino al momento della nascita del bambino, in totale sicurezza.