La nostra puericultrice e pedagogista Monica Sardone ci racconta in questo articolo, la scoperta del mondo da parte del neonato.
Nei primi tre mesi di vita del neonato è come se non fosse ancora nato. In realtà lo è, e fuori dal grembo, come una barchetta senza remi in mezzo al mare, affronterà il trimestre più difficile della sua vita.
I piccoli in questo delicato periodo sono fortemente instabili e vanno aiutati a trovare l’equilibrio attraverso il contatto fisico, il contenimento mediante copertine speciali e una routine strutturata da instaurare il prima possibile.
Questo permetterà alla mamma di riposare e recuperare in perfetta armonia.
“Il portare” ‘ una tecnica antica che stiamo sperimentando nella nostra “civiltà’ e che proviene dalle civiltà tradizionali che permette di tranquillizzare il neonato, abbassare il livello di cortisolo (ormone che viene secreto quando il bimbo è stressato) regolarizzare la frequenza cardiaca, la stimolazione del movimento aiuta il bambino a regolare le sue risposte fisiche e a esercitare il sistema vestibolare che controlla l’equilibrio.
Inoltre favorisce la crescita psico fisica e facilita l’arrivo, il mantenimento e l’aumento del latte materno. Oltretutto, nelle mamme separate dai piccoli alla nascita, si è’ visto un aumento del cortisolo con conseguente ritardo nella montata lattea.
Molte mamme temono il portare, si preoccupano e credono di dover fare questo per tutta la vita.
Mamme! Non è per sempre!
È’ una fase difficile e meravigliosa nello stesso tempo. Vostro figlio ha bisogno di ritrovare la calma che aveva in grembo , deve trovare i limiti perché non ha percezione del proprio corpo, questo avviene solo avvolgendolo quando è in culla e abbracciandolo e tenendolo stretto quando è in braccio o in fascia, in questo modo percepirà’ il proprio corpo.
Non abbiate paura di viziare il neonato.
I piccoli si educano a dormire in modo autonomo nonostante vengano portati in braccio o coccolati. Inoltre in questo modo lo terrete lontano dagli stimoli esterni.
L’ambiente circostante è molto stimolante per i nuovi nati e non occorre molto.
La vista si sviluppa successivamente all’udito e la luce va attutita nelle prime settimane di vita. Rispettiamo i neonati; sono esseri a tutti gli effetti.
Monica Sardone
Puericultrice pedagogista