Quando l’anziano rifiuta la badante. Convincere una persona anziana ad accettare l’aiuto e l’assistenza di una badante non è mai un percorso semplice. Le dinamiche che si possono instaurare sono molteplici.
Non sempre l’anziano si rende conto di avere bisogno di un bastone umano a cui appoggiarsi per camminare nel tratto finale della sua vita. Oppure, seppur consapevole c’è l’orgoglio, il rifiuto mentale di pensare che le forze sono venute meno, che si ha bisogno di qualcuno, dopo una vita ad avere retto sulle spalle il peso delle responsabilità di una famiglia a carico. Chiunque abbia avuto (o abbia) una situazione del genere a casa si sarà posto queste domande: come fa un anziano ad accettare, ad un certo punto, una badante? E cosa fare quando l’anziano rifiuta la badante?
I consigli
Come abbiamo visto, il primo problema da superare quando l’anziano rifiuta la badante è quello della presa di coscienza dell’anziano stesso. Accettare di non essere più autonomo e capace di svolgere tutte quelle attività che fino a poco prima erano azioni quotidiane e normali e che, con il passare del tempo, diventano, invece, complicate o addirittura impossibili, non è un passaggio così scontato e richiede comprensione, pazienza, tempo ed aiuto. Non lasciatevi scoraggiare: si tratta di una situazione diffusa che i familiari dell’assistito devono imparare a gestire con obiettività e fermezza.
La badante non va imposta bensì presentata come un’opportunità. All’accettazione di questa soluzione dovrebbe poi arrivare l’anziano stesso. Quando l’anziano rifiuta la badante, un buon sistema può essere quello di cercare di coinvolgerlo nella scelta, rendendolo partecipe dei colloqui di selezione dei candidati, e non mettendolo di fronte al fatto compiuto. Potrebbe volerci del tempo, e dovrete armarvi di tanta pazienza, ed è per questo che individuare la persona giusta, quella adatta al carattere, alle aspettative ed all’esigenza dell’assistito cui questa è destinata si rivelerà determinante nella soluzione del problema.
La selezione del candidato adatto è quindi una tappa fondamentale del percorso quando l’anziano rifiuta la badante, perché alla fine è tutta una questione di rapporti umani.
La badante, nella stragrande maggioranza dei casi, si occupa di aiutare le persone anziane non autosufficienti o parzialmente autosufficienti a soddisfare i propri bisogni primari e a svolgere le normali attività della vita quotidiana, come alzarsi, lavarsi, vestirsi, mangiare ma di fatto assumerà un ruolo di estrema intimità con l’assistito, condividendo con lui la giornata e le abitudini, entrando in contatto con i suoi affetti e, soprattutto, con i suoi punti deboli.
Ecco perché, soprattutto quando l’anziano rifiuta la badante, la scelta deve essere ancor più mirata, tenendo conto dei bisogni dell’assistito non solo sotto il profilo pratico ma anche sotto quello psicologico ed emotivo.
La palla pertanto va ai familiari, che non possono sbagliare nella scelta della persona da affiancare al loro caro. Sarebbe infatti un errore, dopo tutta la fatica fatta per far comprendere all’anziano la bontà della soluzione-badante, scegliere una persona sbagliata, cioè inadatta alla situazione specifica, che non è in grado di ottenere i risultati auspicati. Il consiglio è di non improvvisare, di non affidarsi al sentito dire, al passaparola, bensì alla professionalità di un’agenzia di selezione che non lascia nulla al caso. Pensate ai danni che può fare una badante che vi è stata consigliata da qualcuno ma che si rivela poi inadatta a lavorare con il vostro caro. Non solo è tempo perso, ma può convincere l’assistito che la badante non fa per lui, quando invece si tratta di trovare la badante giusta. E grazie al lavoro di un’agenzia professionale, ciò è possibile.