Nell’immaginario comune le farmacie e la parafarmacie sono due attività simili, nella realtà invece differiscono moltissimo. Scopriamolo insieme.
Le parafarmacie sono delle attività commerciali nate dal decreto Bersani-Visco del 2007. Differiscono dalle normali farmacie perchè non possono vendere i farmaci da banco salvo la presenza all’interno di un farmacista regolarmente iscritto all’albo.
Per poterne aprire una (sono già 3800 le parafarmacie presenti nel territorio della Repubblica Italiana) non bisogna essere ne farmacisti e ne medici, poiché in questo tipo di attività non è possibile vendere farmaci di serie A se non sotto la presenza di un farmacista iscritto all’albo, che può quindi essere benissimo un dipendente.
Solamente il 25% del fatturato di una parafarmacia è ricavato dalla vendita dei farmaci, mentre il grosso delle vendite viene dai prodotti del reparto benessere come cosmetici, integratori, creme, articoli omeopatici e sanitari, per l’infanzia e la veterinaria.
Le parafarmacie possono essere costituite da società di persone, da società di capitali, mentre per gli under35 c’è da ricordarsi anche la possibilità di creare società semplificata a responsabilità limitata. L’investimento iniziale varia a seconda delle dimensioni del locale, in cui va calcolato il costo di allestimento, l’affitto, le luci, i costi per comprare i lettori di codici a barre per le scatole dei farmaci, computer e software appositi.
Bisogna anche investire moltissimo nella realizzazione dell’insegna perché, secondo il decreto Bersani-Visco che regolamenta queste attività sanitarie, non è consentito alle parafarmacie utilizzare la croce verde luminosa ne la dicitura “farmacia”.
Per iniziare l’attività bisogna effettuare la Denuncia d’inizio Attività al Comune di appartenenza presso l’ufficio commercio che può essere effettuata consegnando personalmente la domanda, via fax o anche tramite PEC e posta raccomandata. Bisognerà poi fare anche la Comunicazione Unica alla Camera di Commercio e Comunicazione al Ministero della Salute che rilascerà il codice per la tracciabilità del farmaco, in seguito il titolare della parafarmacia dovrà richiedere l’account come Responsabile per la Comunicazione per la Tracciabilità del Farmaco. Le altre comunicazioni che dovranno essere fatte sono Comunicazione alla Regione, all’Agenzia del Farmaco e all’Ordine dei farmacisti.