Come assumere una baby sitter a Pasqua? Quali sono le normative? Quali sono i metodi di pagamento più adatti per non assumere in nero?
Con l’arrivo delle festività di Pasqua sono molte le famiglie che scelgono di andare in vacanza per rilassarsi dalla quotidiana vita frenetica. Molto spesso i genitori, hanno la necessità di lasciare i propri figli a casa e si presenta l’esigenza di trovare una baby sitter o una tata. Assumere una baby sitter a Pasqua non è poi molto diverso dalle procedure utilizzate durante gli altri periodi dell’anno. Per le procedure di assunzione bisogna seguire le direttive del contratto collettivo nazionale del lavoro per i collaboratori domestici.
Tuttavia se si vuole procedere con un’assunzione che preveda un periodo lavorativo molto breve è sempre possibile assumere la lavoratrice attraverso l’utilizzo dei Voucher INPS, che nonostante l’abrogazione dello scorso marzo, per i servizi di baby sitting sono rimasti in vigore, fino ad un massimo di 2000€ annui.
Nel contratto di assunzione dovrà essere riportato il periodo di prova, il totale della retribuzione mensile ed oraria, il pagamento degli straordinari, delle ferie, del tfr e un accordo bilaterale sui giorni di festività.
È da ricordare, che la domenica di Pasqua e il lunedì di Pasquetta sono considerati, secondo il calendario delle festività italiane, due giorni festivi. Per tale motivo, qualora si decida di assumere una baby sitter a Pasqua, bisogna considerare che vi sono delle maggiorazioni da applicare alla normale retribuzione.
Secondo quanto stabilito dal CCNL dei collaboratori domestici, per i lavoratori che prestano servizio durante le giornate definite festive, è prevista una maggiorazione della normale retribuzione oraria del 60%. Inoltre è importante che tali ore vengano indicate in busta paga con la dicitura “lavoro straordinario festivo”.
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