I bambini e lo sport: un binomio irrinunciabile. Lo sport non è solo nutrimento per il corpo, pratica indispensabile per la salute, ma anche una disciplina che insegna ai bambini a stare in gruppo e a prepararli ad affrontare nel modo giusto le sfide della vita.
L’età giusta
Difficilmente un bambino in età prescolare è in grado di capire quale sport preferisce realmente fare. Capita, infatti, molto spesso che i nostri bambini cambino continuamente idea e preferenze e vogliano fare ora questo ora quello sport, non per reale scelta ma piuttosto per seguire un amichetto o una moda e noi genitori, nel mezzo, non sappiamo che pesci prendere né quale atteggiamento adottare: forzare la mano, imponendo quella che secondo noi è la scelta migliore, evitando dispersioni, o lasciare che il bambino provi di tutto, cambiando sport con una certa frequenza? La risposta è: almeno fino ai dieci anni, quello tra i bambini e lo sport deve essere un connubio libero: lasciate i vostri figli spaziare tra le varie discipline sportive, e non preoccupatevi se cambiano spesso idea. Prima di individuare lo sport giusto, è normale che il bambino provi tra le tante attività possibili; per i bambini in età scolare è utile e vantaggioso variare le attività. Sarebbe addirittura preferibile cambiare sport ogni anno. Non considerate la volontà del bambino di cambiare sport tutti gli anni come una forma di disinteresse, di incapacità di scelta controproducente. Cambiare sport per i bambini è ottimo, perché consente loro di esplorare le proprie inclinazioni, ma soprattutto di sviluppare la propria capacità corporea con stimolazioni nuove e diverse.
Da quale età è più corretto che i bambini inizino a fare sport?
Non c’è un’età più giusto per avvicinare I bambini e lo sport. Tutti i bambini dovrebbero muoversi tutti i giorni, preferibilmente in modo libero. Nelle grandi città tuttavia non è facile, ed allora si può ripiegare sull’attività sportiva organizzata, nei centri e nelle palestre.
Lo sport giusto
In generale, lo sport deve essere gradito al bambino, il quale deve andare volentieri e non sentirsi costretto. Perciò, bisogna prima di tutto osservare con attenzione le inclinazioni del bambino (ecco perché provare molti sport può, in prima battuta, rivelarsi molto utile per capire quello per cui il bambino è più portato).
Cosa può aiutare a favorire i bambini e lo sport? Di sicuro, lo sport all’aria aperta è quello più valido per molte ragioni. Vale molto soprattutto per i bambini che tendono ad essere iperattivi, ma in generale i bambini dovrebbero ritrovarsi il più spesso possibile con gli amichetti in spazi non regolati dagli adulti, per imparare a gestire la relazione e lo scontro, e soprattutto dovrebbero essere portati spesso all’aria aperta per fare esperienze motorie stimolate dall’ambiente e dall’interazione con gli altri. Senza contare l’utilità a livello di benessere fisico del fare attività sportiva all’aperto.
Un’altra regola che sarebbe bene tenere a mente è che si tratta sempre di bambini, non di piccoli atleti e per questo sarebbe utile non spingerli verso attività agonistiche in maniera prematura e/o forzata. Lo sport, nell’età della Scuola Primaria, serve soprattutto per sviluppare le capacità motorie, la consapevolezza del corpo, le capacità di coordinamento, ecc.
Altra diatriba che spesso si sviluppa attorno all’argomento dei bambini e lo sport è: sport individuali o sport di squadra?
Partendo dal presupposto che anche negli sport cosiddetti individuali ci si deve confrontare con gli altri, in primis con gli allenatori ma anche con i compagni con i quali ci si allena, e che spesso gli sport individuali prevedono anche competizioni di squadra (il doppio nel tennis, le staffette nell’atletica e nel nuoto…), la scelta dipende dalle attitudini e dalle aspirazioni del bambino.
Quali sono i pro e i contro di uno sport individuale e di uno sport di squadra? Negli sport di squadra le responsabilità sono, nel bene e nel male, condivise. A livello psicologico per un bambino sarebbe forse meglio praticare uno sport di squadra perché è meno problematico, non comporta uno stress psicologico. Poi, i ragazzini moderni stanno ore davanti a computer e telefonini e hanno bisogno di evitare di isolarsi. Nello sport individuale, tuttavia, il bambino impara ad essere fautore dei propri successi ed insuccessi, il che non vuol dire essere necessariamente individualisti nella vita, e costituisce una esperienza altamente formativa.