Bambini ed ambiente. L’ecologia ed i ragazzi nell’era dell’uragano Greta.
c’è una generazione green di giovanissimi pronta a mettersi in gioco e a fare qualcosa per cambiare l’approccio dell’umanità sul tema dell’ambiente. Con grinta e determinazione. E’ una vera e propria rivoluzione culturale, quella che sta avvenendo sotto i nostri occhi, e forse una buona occasione per favorire il consolidamento del rapporto che va instaurandosi tra bambini ed ambiente.
Insegnare l’ecologia ai bambini
Per introdurre questo delicato argomento, la prima domanda che forse dovremmo porci è come mai i bambini sopra i dieci anni non mostrano più lo stesso interesse al mondo della scienza e alla natura, mentre quelli dai tre anni ai dieci sono molto più, curiosi, recettivi e sensibili all’argomento.
La risposta è piuttosto semplice: ci imitano. I bambini più piccoli sono assolutamente curiosi della natura perché sono più liberi e meno condizionati dai grandi, che sono in gran parte disinteressati e si mostrano distratti ai problemi dell’ambiente.
Sprechi alimentari, eccessivi consumi energetici o scarso rispetto per la natura sono perpetrati da noi adulti sotto gli occhi dei nostri figli i quali non sviluppano in essi il necessario comportamento consapevole rispetto alla posta in gioco.
E allora come riportare ad un equilibrio più “giusto” questo rapporto tra bambini ed ambiente? In primo luogo prestando attenzione a piccoli gesti che possono realmente fare la differenza, e ricordare che i nostri figli ci osservano, e che l’esempio è la migliore guida, l’insegnamento più efficace che potremo dar loro.
Connettere i bambini alla natura senza fare errori
Alimentare la connessione tra bambini ed ambiente è possibile. Tuttavia, occorre tener ben presente che nella prima infanzia esporre i bambini ai problemi ecologici quali specie in via di estinzione, inquinamento etc, è controproducente, in quanto può produrre un atteggiamento di ecofobia, di pessimismo e paura rispetto ad un ambiente ostile dal quale ci si deve difendere e stare lontani.
Al contrario, bisogna nutrire il bambino di amore per la natura e ciò che lo circonda, attraverso il contatto con essa, trascorrendo molte ore all’aperto in ambienti naturali, ed insegnandogli l’amore, il valore ed il rispetto per la vita e la natura.
Bisogna lavorare per favorire l’empatia tra il bambino e ed il modo naturale sostenendo ed incoraggiando sentimenti di affetto e di cura per tutti gli esseri viventi, ad esempio partendo dall’ambiente a noi più vicino come la terrazza, o il giardino di casa, o il parco giochi.
in particolare può essere utile favorire il contatto con gli animali in generale, ed i cuccioli in particolare, ai quali i bambini sono istintivamente attratti.
Per la fascia della prima infanzia attingendo anche dal mondo fantastico, antropomorfizzando gli animali, favorendo l’immedesimazione del bambino negli stessi. Sostenendo il loro desiderio di trasformarsi in un serpente, in un uccello, in una farfalla, raccontando storie legate al mondo della natura. La fantasia avvicina alla parte più naturale di noi, e può diventare un’arma efficacissima nella costruzione di un rapporto corretto tra bambini ed ambiente.