Assumere una collaboratrice domestica (badante o Colf) non è mai una cosa semplice.
Molte sono le domande su come assumere una collaboratrice domestica: l’orario di lavoro più idoneo, quando dare il giorno di riposo settimanale, cosa è compreso nel vitto e alloggio e, infine, se lo stipendio dovuto varia in base alle ore o è previsto un fisso.Analizziamo i vari punti:
– ORARIO DI LAVORO
La colf o altra collaboratrice domestica che verrà a lavorare presso la vostra abitazione dovrà svolgere mansioni per un massimo di 54 ore settimanali, suddivise per 10 ore al giorno non consecutive per 5 giorni alla settimana (2 ore di pausa pranzo non retribuite, in cui il lavoratore può uscire dall’abitazione) più altre 4 ore il sesto giorno.
- RIPOSO SETTIMANALE
Il collaboratore/la collaboratrice, al momento dell’assunzione dovrà concordare insieme al datore di lavoro, il giorno di riposo infrasettimanale e in più avrà l’intera giornata della domenica. Quindi al dipendente spettano 36 ore di riposo settimanale suddiviso in 24 ore della domenica (l’intera giornata) più mezza giornata di 12 ore durante la settimana. Nel caso in cui la domenica rientra nel giorno di lavoro, poiché considerata una giornata festiva, dovrà essere corrisposto al collaboratore/collaboratrice uno straordinario festivo maggiorato del 60%.
- VITTO E ALLOGGIO
Oltre alla normale retribuzione pattuita, il datore di lavoro deve garantire al colf o collaboratrice convivente, il vitto che deve assicurare una sana e sufficiente alimentazione e un alloggio idoneo ed in grado di salvaguardare la dignità e la riservatezza dell’individuo.
Qualora questo non avvenisse, il lavoratore dipendente può richiedere un indennizzo pari a 5,39€ al giorno, che va riconosciuto anche in caso di festività e ferie.
- STIPENDIO
L’ultimo punto da trattare riguarda lo stipendio, la paga mensile dovuta al collaboratore o alla collaboratrice indipendentemente dalle ore settimanali lavorate e viene calcolato in base all’inquadramento del lavoratore. Sono solamente i contributi che variano, perché si calcolano sulla base delle ore lavorative realmente svolte.