Sempre più persone e bambini hanno iniziato a sviluppare una intolleranza al lattosio, che provoca disagi e problemi intestinali, come gonfiore addominale, crampi e diarrea. Nel mondo si parla del 70% della popolazione.
Definire questo male intolleranza al lattosio non è propriamente corretto, perché in questo caso di parla di maldigestione del lattosio.
L’intolleranza al lattosio è provocata dall’assenza o anche dalla riduzione dell’enzima lattasi deputato alla digestione del latte e di tutti i suoi derivati.
Il lattasi, si trova comunemente all’altezza del duodeno e serve a scindere il lattosio, un disaccaride ossia zucchero complesso, nella forma più semplice di due monosaccaridi: glucosio e galattosio.
Questo zucchero complesso compone il 98% degli zuccheri presenti nel latte, quindi essere intolleranti al lattosio, preclude la possibilità di ingerire latte e latticini vari. Basti pensare che il lattosio è presente in circa il 40% della massa secca del latte vaccino, e in particolare nel siero di latte, utilizzato ad esempio per la produzione della ricotta, il lattosio costituisce circa il 70% della massa secca.
L’intolleranza al lattosio si manifesta, generalmente con flatulenza, meteorismo, crampi addominali, diarrea e dimagrimento. In caso di difformità intestinali i sintomi possono trarre in inganno e oltre alla flatulenza, meteorismo e crampi addominali si possono avere diarrea e stitichezza alternati e un forte aumento delle dimensioni del ventre.
È stato rilevato che la popolazione che è maggiormente affetta da questa intolleranza si trova nei paesi asiatici, africani e nelle popolazioni native americane.
In Italia è raro trovare bambini che nascono con la conclamata intolleranza al lattosio. Generalmente si parla di perdita dell’efficienza dell’enzima lattasi, che avviene in età adulta.
Per determinare una intolleranza al lattosio è possibile svolgere il Breath test, che tuttavia non può essere considerato attendibile al 100%.
Non esiste una vera e propria cura per questa tipologia di intolleranza, ma è possibile effettuare degli accorgimenti specifici per non incorrere in situazioni di malessere:
- La prima soluzione è quella di eliminare latte e derivati. Tuttavia essa non giova alle donne perché si ridurrebbe troppo l’introito di calcio, predisponendole ad una futura osteoporosi.
- Altra possibile soluzione è l’assunzione di lattasi “sintetiche”: Ti-lattasi e beta-galattosidasi derivati dal lievito Kluyveromyces lactis.
- Bere latte delattosato, a cui cioè è stato privato il lattosio e assumere tutti i prodotti delattosati, che fortunatamente sono messi in commercio.