La puericultrice è una figura sanitaria che supporta le mamme e i neonati nei primi mesi di vita, fino ad arrivare ai 6 anni. La puericultrice è una professionista dell’infanzia che svolge svariate mansioni, dall’alimentazione fino ad arrivare alle varie attività ludiche.
È una figura professionale riconosciuta dal Ministero della Salute. Essa dev’essere capace di curare l’alimentazione del bambino collaborando con il pediatra tenendolo aggiornato sulle condizioni sanitarie.
Inoltre dà supporto allo psicologo qualora vengano riscontrate nel bambino problemi legati allo sviluppo psichico. Una puericultrice può lavorare in molti luoghi di lavoro, come ad esempio nel servizio sanitario nazionale, nelle cliniche ostetriche, in tutti gli ospedali pubblici e privati, nelle case di cura, nelle ASL, nei servizi ambulatoriali, negli asili nido, nelle scuole materne, in istituti di recupero per bambini, negli enti locali, in cooperative sociali che si occupano di minori e in ludoteche.
Per svolgere l’attività di puericultrice bisogna possedere un diploma che dimostri di aver svolto un corso propedeutico alla cura dei neonati.
Le nozioni in possesso di quest’operatore sanitario devono comprendere la psicologia, la pedagogia, la pediatria, la puericultura. Inoltre deve conoscere le regole basilari nella cura del bambino e dell’ambiente, le basi della scienza dell’alimentazione e infine deve conoscere l’etica professionale.
Questa figura sanitaria vede la sua nascita circa 70 anni fa, tramite decreto regio, per precisione con la legge n. 1098 del 19.07.1940.
La puericultrice offre sostegno e assistenza alla mamma e al neonato nelle prime settimane di vita, al fine di promuovere la fisiologia dell’adattamento postnatale, dell’allattamento al seno; offre anche un sostegno sociale ed emotivo, favorendo il rafforzamento dell’autostima del neonato. Fornisce assistenza anche nel periodo neonatale promuovendo la salute identificando tempestivamente condizioni che hanno bisogno d’interventi specifici.
La puericultrice rientra nella categoria dell’operatore sanitario educativo, questo perché trovandosi a operare in ambienti clinici come reparti pediatrici o asili nido, si ritrova a dover svolgere delle attività educative. Queste possono essere principalmente di due tipologie: attività manuali e attività musicali.
Le prime sono fondamentali soprattutto nell’era contemporanea dove i bambini hanno maggiormente contatti con stimoli elettronici. La puericultrice attraverso le attività manuali avrà come obiettivo quello di suscitare nel bambino il bisogno di fare e il desiderio di agire.
In questo modo i bambini arriveranno a stimolare i cinque sensi, ma maggiormente olfatto e tatto. Svilupperanno inoltre un’attitudine verso la pazienza, la perseveranza, l’accuratezza e l’immaginazione.
Le seconde, le attività svolte con la musica, hanno come obiettivo quello di sviluppare le doti innate nel bambino. In più andranno ad accrescere le capacità di attenzione, socializzazione e quelle per il corretto coordinamento motorio.