Nell’arco di circa un decennio i bambini soggetti a manifestazioni sintomatiche dovute ad una allergia, sono aumentati, tanto da arrivare a contarne circa il 20%, contro il 7% degli anni ‘90.
Lo stile dei vita assunto dai genitori, è uno dei principali motivi di questa veloce aumento. È stato infatti riscontrato che inquinamento, stress, fumo, cattiva alimentazione ed eccessiva igiene personale possono essere fattori scatenanti per una allergia.
Le allergie tuttavia non sono altro che reazioni anomale del nostro sistema immunitario (che ha il compito di difenderci dall’attacco di sostanze estranee). Le sostanze che possono provocare un attacco allergico sono le più disparate: dai pollini agli alimenti fino ad arrivare ai farmaci.
Solitamente un bambino nasce predisposto alle allergie a causa di alcuni fattori genetici ed ereditari. “Le allergie sono malattie croniche che richiedono cure regolari e continue. L’alta percentuale di soggetti affetti da tali patologie nel nostro paese, così con in tanti paesi occidentali dove ci veri problemi di sanità pubblica, possono e devono essere controllati attraverso l’attuazione di misure di prevenzione da adottare fin dalle prime fasi di vita” — afferma Giuseppe di Mauro, pediatra e Presidente della Società Italiana di pediatria preventiva e sociale.
Le allergie si manifestano in modo vario e differente in ogni organismo.
Se viene coinvolta la mucosa nasale nello sfogo allergico allora in questo caso si parla di rinite allergica. Se vengono colpiti gli occhi, si parlerà quindi di congiuntivite. Si parla invece di asma nel caso in cui ci sia un coinvolgimento dei bronchi.
Si definiscono eczemi o anche orticarie tutti gli sfoghi allergici che vanno a colpire la pelle.
Infine avremmo vomito e nausea se l’allergia è di tipo alimentare.
Una evenienza seria derivante dall’eccessiva esposizione ad allergeni è definito Shock Anafilattico (o anche anafilassi). Compare improvvisamente andando a colpire più organi in poco tempo: la pressione si abbassa, aumentano i battiti cardiaci, si respira difficilmente e alla fine si perde conoscenza.
Nei bambini identificare una allergia non è semplice perché viene comunemente scambiata per comuni raffreddori o influenza. Il primo passo da fare, qualora si sospetti una allergia in un bambino è quello di rivolgersi al pediatra che provvederà ad indirizzare verso un centro specializzato in allergologia pediatrica.
Per identificare gli allergeni, lo specialista allergologo effettuerà due tipologie di test:
- pick test, che andrà fatto sulla cute
- analisi del sangue che identificherà tutte le immunoglobuline E o IgE e se è presente una elevata quantità di anticorpi.
In base al quadro clinico è possibile ricorrere anche ad aiuti farmacologici come antistaminici e cortisonici.
Una delle allergie più comuni e più riscontrata nei bambini è l’allergia primaverile, è infatti stato riscontrato che in circa il 10% dei bambini è presenta la rinocongiuntivite allergica. I sintomi sono starnuti, scolo nasale limpido, ostruzione nasale, prurito o pizzicore al naso o alla gola. È stato inoltre riscontrato che i bambini che vivono in ambienti umini di caldi insieme a genitori che fumano, hanno una maggiore possibilità di riscontrare nel tempo i sintomi di una rinite allergica.
Altro allergene comune sono gli acari della polvere. Si sviluppano in località umide e all’interno di appartamenti non arieggiati alla perfezione. Per limitare la proliferazione di questi allergeni è consigliabile limitare gli arredi, i tappeti e i tendaggi con tessuti pesanti all’interno di camerette e camere da letto. Inoltre in cameretta è sconsigliato tenere libri e peluches.
Sarà necessario anche cambiare circa due volte a settimana cuscini, copri-materassi e biancheria da letto. Bisognerà inoltre passare l’aspirapolvere nelle cuciture delle federe, luogo dove anche lo stesso lavaggio, riesce ad arrivare difficilmente. Nella stanza dove dorme il bambino affetto da allergia all’acaro della polvere, la temperatura non dovrà mai superare i 20°C e l’umidità andrà ridotta sotto il 50%.
Tra le misure di prevenzione è da non dimenticare l’abolizione del fumo tra le mura domestiche ed evitare profumazioni troppo eccessive come quelle di lacche e insetticidi spray.
Alcune delle allergie più comuni, infine in campo alimentare, sono quelle al latte e quella all’uovo. In quest’ultimo caso, la maggior parte delle proteine scatenanti una allergia si trovano all’interno dell’albume, tuttavia si sono riscontrati casi anche di persone affette da allergia al tuorlo dell’uovo.
In Italia inoltre è anche molto frequente riscontrare una allergia all’olio d’oliva. Viene scoperta inizialmente sottoforma di rinite allergica scatenata dal polline dell’ulivo, ma se non controllata può degenerare trasformandosi in una vera e propria allergia alimentare.
Gli altri allergeni alimentari più comuni sono: miele, pesci, frutta, verdura, legumi e cereali.