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Adolescenza: gestire la crisi

Adolescenza: gestire la crisi

L’ adolescenza, anche se agli occhi degli adulti può sembrare la primavera della vita, per chi la vive è invece la fase più difficile da affrontare, ricca di dubbi e perplessità.

L’ adolescenza rappresenta quel momento della vita in cui il ragazzo non è un adulto ma neanche più un bambino, non è autonomo ma vuole esserlo, possiede un corpo da adulto (nella maggior parte delle ragazze si inizia anche a sviluppare) ma una mente ancora infantile ed ingenua.

L’adolescenza viene vissuta da parte del giovane, come un forte sentimento di malessere, incentrato su grandi stati di ansia che si prolungano per giorni. È infatti molto importante ricordare che questa fase è il momento della vita in cui si è maggiormente tristi e alla ricerca di una figura che possa essere per loro una guida e un punto di sicurezza.

Dall’altro lato però a causa della grande mole di energie, questa ricerca verso una figura d’ispirazione li porta anche allo scontro con la generazione precedente, arrivando molto spesso ad oltrepassare ogni tipologia di limite, imposti dalla società e dalla famiglia. È infatti, il periodo in cui la maggior parte dei ragazzi inizia a fumare le prime sigarette e a fare uso di sostanze stupefacenti leggere.

A causa di questa ribellione interiore, alla voglia di oltre passare i limiti e trasgredire le regole che spesso sono gli stessi genitori a sentirsi in difficoltà ed a non riuscire a gestire la situazione.

Le maggior difficoltà per i genitori arrivano sopratutto dalla voglia di indipendenza, che i giovani in adolescenza provano a causa di fattori sia umani che sociali. In adolescenza vi è sempre più voglia di rimanere fuori casa fino a notte tarda, di assentarsi ingiustificatamente da scuola e vivere i primi amori in libertà, come se la maturità fosse già arrivata.

È importante quindi da parte dei genitori, non imporre dei limiti invalicabili, lasciare un dialogo aperto verso i propri figli e permettere gli svaghi nel limite del possibile. Avere un rapporto di amicizia non significa nella maggior parte dei casi essere deboli, ma educare senza imporre la propria presenza che può, a volte, risultare ingombrante.

È bene ricordare, che un ragazzo in piena adolescenza, “odierà” i propri genitori almeno una volta. Non temete, non è un sentimento duraturo.

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