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Narcolessia

Narcolessia

Che cos’è la narcolessia? quali disturbi può portare? Può recare danni alla salute?

La narcolessia è un disturbo che causa periodi di estrema sonnolenza diurna e debolezza muscolare. Alcuni malati si addormentano all’improvviso: mentre magari stanno mangiando, mentre lavorano o anche mentre stanno svolgendo una qualsiasi attività fisica.

La narcolessia (considerata una vera e propria malattia) colpisce persone di entrambi i sessi, infatti i suoi sintomi si manifestano, generalmente, durante l’adolescenza o la prima età adulta, tuttavia è molto raro che si presenti in bambini al di sotto dei 5 anni.

I maggiori sintomi e conseguenze che può portare questa malattia sono ad esempio la cataplessia ossia la repentina perdita di tessuto muscolare durante la veglia. Può arrivare a colpire una determinata zona come per esempio una mano, o anche tutto il corpo. Ai malati di narcolessia è possibile anche si verifichino delle allucinazioni, vale a dire dei sogni vividi che generalmente compaiono mentre ci si addormenta o ci si risveglia.
Infine l’ultimo sintomo oltre alla sonnolenza repentina diurna, è la paralisi nel sonno. Il disturbo si presenta principalmente al termine della fase REM e impedisce di muoversi o di parlare. La paralisi solitamente scompare nel giro di pochi minuti.

Essendo una malattia che colpisce anche i bambini è molto importante fare attenzione ai piccoli che ne manifestano i sintomi poiché spesso hanno problemi a studiare, a concentrarsi e a ricordare le cose. Tuttavia tutti questi elementi, sono presenti anche in quella che viene definita iperattività. Inoltre possono soffrire di sonnolenza grave, quindi possono addormentarsi mentre parlano o mangiano, durante l’attività sportiva o durante gli impegni sociali.

La narcolessia è un disturbo piuttosto raro e quindi ci possono anche volere molti anni (10-15 anni) prima che venga riconosciuta e che venga quindi assegnata una cura adeguata.

Pr identificare questa malattia è necessario effettuare un esame che viene chiamato “Studio del sonno” che consiste nello svolgere due differenti tipologie di esame: la polisonnografia e l’MSLT (Multiple Sleep Latency Test). Il primo si effettua con una notte in ospedale in cui viene monitorata l’attività cerebrale, i movimenti oculari, il battito cardiaco e la pressione, così da determinare se vi sono problemi nel sonno. Il secondo invece viene solitamente svolto il giorno seguente alla polisonnografia e serve a scoprire la velocità con cui ci si addormenta nel corso della giornata.

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