PrestO è l’acronimo della parola Prestazione occasionale. Negli scorsi mesi, il Governo ha abolito i voucher per le prestazioni occasionali. Tuttavia a seguito di numerose lamentele dei sindacati e degli imprenditori che ne usufruivano, nei giorni scorsi è stata proposta in parlamento una nuova legge per introdurre nuovi voucher chiamati PrestO e Libretto Famiglia.
Nell’articolo 54bis del DL 50/2017 dal titolo “Disciplina delle prestazioni occasionali. Libretto Famiglia”, in approvazione al Senato (dovrà essere votata entro il 24 giugno, pena la decadenza) è regolamentato l’utilizzo dei voucher PrestO, non solo da parte delle famiglie (con il Libretto Famiglia) ma anche da parte delle aziende.
Possono infatti usufruire, di questa modalità di pagamento, anche imprese che hanno assunto fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato. È altresì vero, quindi, che tutte quelle aziende (anche agricole) che hanno più di 5 dipendenti a tempo determinato, possono usufruire dei voucher PrestO.
Il loro valore è pari a 12 euro lordi l’ora. Come per i precedenti, i 12 euro diventano 10 euro netti poiché sono a carico del lavoratore i contributi INPS (1,65 euro), l’assicurazione INAIL (0,25 euro) e gli ”oneri” INPS (0,10 centesimi).
Per i privati invece, nasce una nuova modalità, similare ai voucher PrestO, chiamato Libretto Famiglia. Con esso sarà possibile effettuare il pagamento per lo svolgimento di lavori domestici, di giardinaggio, di pulizia, di assistenza domiciliare a bambini ed anziani (baby sitter e badanti) e l’insegnamento privato.
I nuovi voucher 2.0, prevedono iscrizione telematica all’INPS, sia da parte del datore di lavoro che da parte dei lavoratori. Questo servirà all’ente previdenziale per monitorare le assunzioni e tutelare i lavoratori. Il compenso minimo per ogni prestazione dovrà essere di 36 euro giornalieri.
Non sarà più possibile acquistare questi sistemi di pagamento presso ii tabaccai, come era in precedenza con i Voucher INPS. Inoltre, avranno un tetto di 5000 euro all’anno sia per il datore di lavoro che per il lavoratore. Quest’ultimo inoltre avrà una soglia limite di 2.500 euro da riscuotere presso lo stesso datore di lavoro. Tuttavia, questa si eleva a 6.500 euro, qualora ad usufruirne fosse un pensionato, un giovane studente under 25 oppure anche un disoccupato o fruitore di reddito di sostegno.