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La musicoterapia per gli anziani

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La musicoterapia per gli anziani: Sono sempre più numerosi gli studi e le esperienze che attestano l’utilità della musicoterapia con gli anziani.

Sin dal 2001 la musicoterapia per gli anziani è stata segnalata come tecnica fondamentale per migliorare le attività funzionali appunto dell’anziano, parlandone come di una terapia complementare.

I vantaggi della musicoterapia

Della musica si possono sfruttare a scopo terapeutico alcune sue specifiche caratteristiche come il suono, il ritmo, la melodia e l’armonia. Gli effetti positivi dell’ascoltare musica gradita e soprattutto della musicoterapia si osservano su comportamento, cognitività e psicologia della persona. In poche parole, La musicoterapia per gli anziani agirebbe sia sui sintomi comportamentali che su quelli cognitivi.

L’anziano, a prescindere dal fatto di aver o meno ricevuto un’educazione musicale, ha una sua familiarità nel campo, data dall’esperienza, dal suo vissuto, dalla sua storia. Il ricordo delle canzoni dell’infanzia e della gioventù, di eventi legati alla musica, il ballo, le serenate, i cantastorie, gli strumenti musicali. Sono tutti elementi che presuppongono la sussistenza di un rapporto molto intimo e profondo dell’anziano con la musica.

La musicoterapia lavora sulle parti sane dell’anziano e suo obiettivo primario è quello di valorizzare tutte le potenzialità residue; la musica diventa così un mezzo per prendersi cura degli anziani troppo nostalgicamente legati al passato e quindi incapaci di vivere un presente proiettato nel futuro, e degli anziani che presentano problemi di depressione, aiutandoli ad accettare il proprio processo di invecchiamento e/o ad elaborare un lutto.

Musicoterapia e demenza

L’aumento della popolazione anziana e l’allungamento della vita media ha comportato un incremento delle patologie legate all’invecchiamento, come ad esempio le demenze che rappresentano ormai una delle più grandi sfide di salute per l’umanità. La musicoterapia per gli anziani sembra essere un efficace strumento di cura.

Il cervello umano infatti è dotato di plasticità, e questo motiva il sempre maggiore interesse verso strumenti di cura non farmacologici delle varie forme di demenza. Lo scopo di questi strumenti è di sostenere ed attivare quelle funzioni mentali non completamente deteriorate, intervenendo sulle potenzialità residue e sul miglioramento della qualità di vita.

Nonostante le difficoltà dovute al deterioramento cognitivo il mezzo sonoro-musicale costituisce una via privilegiata per arrivare direttamente al cuore e stimolare le parti sane del cervello delle persone interessate. Infatti, il paziente con demenza sembra conservare intatte certe abilità e competenze musicali fondamentali (intonazione, sincronia ritmica, senso della tonalità).

Musicoterapia in istituto

E’ solitamente proprio nelle strutture residenziali che i pazienti geriatrici hanno l’opportunità di iniziare un percorso preventivo/terapeutico con la musica, che diventa aiuto e sostegno psicologico per l’anziano, che spesso vive il ricovero con forte disagio fisico ed emotivo.

E’ proprio per contrastare il decadimento e il deterioramento fisico, mentale e psicologico che caratterizza l’internamento dell’anziano negli istituti, che in questi ultimi anni nelle strutture residenziali per anziani si stanno attivando dei programmi animativi e preventivi/terapeutici. L’anziano viene, quindi, coinvolto in attività corporee, manuali, grafico-pittoriche, teatrali, verbali e musicali.

Tra gli interventi musicali un posto di rilievo è ricoperto sempre più dalla musicoterapia per gli anziani, che dà aiuto espressivo e comunicativo all’anziano sofferente

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